mercoledì 8 maggio 2024

Esperimenti sulle caratteristiche dell'elemento naturale ACQUA - Scuola dell'infanzia

Dopo la lettura del libro Il fantastico viaggio del Signor Acqua di Agostino Traini, abbiamo deciso di indagare da piccoli scienziati le caratteristiche e le proprietà dell’acqua: tutti la conosciamo, ma attraverso esperimenti condotti nel nostro laboratorio scientifico abbiamo scoperto che l’acqua si può osservare sotto diverse forme e situazioni.

Siamo partiti dalla domanda stimolo: “Perché l’acqua bagna?”

Le prime risposte sono state: “ Perché è bagnata” “Perché è liquida” “Perché è umida”…

Per cercare una risposta un più precisa ci siamo recati in laboratorio per osservare cosa succede quando si bagna della carta assorbente.

Con il pennarello ciascun bambino ha tracciato dei puntini colorati su un tovagliolo di carta e lo ha immerso per qualche centimetro in una vaschetta con dell’acqua. Prima ci siamo chiesti cosa sarebbe successo, alcune delle risposte sono state:

“Si colorerà la salvietta…”

“La salvietta si strappa perché si bagna”

“Il colore scuro scurirà l’acqua…”

“L’acqua va su…”

Abbiamo osservato che l’acqua saliva lungo la carta trascinando con sé l’inchiostro dei punti colorati: la carta ha assorbito l’acqua perché è porosa, cioè ha dei piccolissimi buchetti dove può entrare l’acqua.

Possiamo allora pensare che un foglio di carta assorbente si può immaginare come un insieme di “cannucce” accostate tra loro.

Abbiamo deciso di fare un altro esperimento: vedere cosa succede se metto sull’acqua un fiore di carta, dopo aver colorato con i pastelli i suoi petali e averli ripiegati al centro.

Abbiamo scoperto che lentamente i petali si aprivano perché mentre l’acqua veniva assorbita “spingeva in fuori” i petali che si schiudevano: ulteriore conferma che la carta assorbe l’acqua.


Ma tutti i materiali si comportano così se vengono bagnati?

Abbiamo ripetuto l’esperimento usando dei fogli di plastica, prima abbiamo ipotizzato cosa sarebbe successo, alcune delle risposte sono state:

“Non succederà niente perché la plastica è più forte dell’acqua…”

“La plastica è diversa dalla carta…”

“La plastica non assorbe l’acqua perché non assorbe le cose…”

“Se le cose hanno i buchi allora assorbono l’acqua…”

Abbiamo eseguito l’esperimento e abbiamo osservato che la plastica si bagnava, ma non assorbiva l’acqua e il colore rimaneva intatto: “La plastica non assorbe l’acqua perché è impermeabile, come quello che ci mettiamo quando piove!”. La struttura della plastica non è porosa, è compatta.

Con un successivo esperimento abbiamo messo nelle vaschette con l’acqua dei mattoncini Lego ed abbiamo osservato che questi galleggiano e lentamente si avvicinano tra loro fino ad attaccarsi tra di loro, alcuni si uniscono alle pareti della vaschetta: abbiamo scoperto che “l’acqua non ha la colla, ma appiccica!”.

Per spiegarla in termini scientifici, abbiamo imparato che tra l’acqua e la plastica, che sono diverse, ci sono forze di adesione (parole difficili!), insomma qualcosa che le fa aderire come lo scotch.

Proseguiamo con un altro esperimento ponendoci la domanda stimolo “Qual è la forma dell’acqua?”

Dapprima raccogliamo le ipotesi dei bambini:

“L’acqua non ha forma…”

“Se la mettiamo dentro un triangolo prende la forma di un triangolo, se è una sfera, la forma di una sfera…”

“Se l’acqua non è abbastanza non prende nessuna forma, tipo se si mette dentro un triangolo e manca una metà di acqua forse diventa un rettangolo…”

Travasiamo la stessa quantità di acqua, colorata in precedenza per essere più visibile, in una serie di vasetti di forma e capacità diverse, facciamo notare che l’acqua si adatta alla forma del recipiente e che la stessa raggiunge un livello di altezza diverso a seconda della capacità del vasetto in cui viene versata.

Dapprima l’ ipotesi dei bambini è che le quantità nei vasetti siano diverse, successivamente si raggiunge l’accordo che “il livello sia più alto nella bottiglietta più stretta e più bassa nel contenitore più largo”.

Unanimi stabiliamo che l’acqua “prende la forma del contenitore dove viene versata”.

Il titolo del successivo esperimento è “Affonda o galleggia?”. Distribuiamo ad ogni gruppetto di bambini oggetti diversi (mattoncini lego, animaletti di plastica, cubetti di legno, tappi di pennarello) e chiediamo di osservare cosa succede una volta immersi nelle vaschetta con l’acqua: 

“Le cose che affondano sono quelle più pesanti, quelle più leggere galleggiano!”

“Se buttiamo l’acqua sopra un oggetto affonda perché l’acqua ha una forza, però con il tappo del pennarello no…”

Mettiamo alla prova queste ipotesi dando a ciascun gruppo tre palline di plastilina di diversa grandezza, la più piccola veramente piccola! Ipotesi:

“La grande si continuerà a vedere la più piccola si scioglierà…”

“Si apriranno tutte le palline…”

“O galleggiano tutte o affondano tutte…”

Le immergiamo nell’acqua e scopriamo che sono affondate tutte e tre!

Ripetiamo l’esperimento modellando una pallina a forma di barchetta…Adesso la plastilina galleggia!

Alcuni bambini osservano che “La forma della barchetta è più piatta!” 

Possiamo allora stabilire che il peso non basta per prevedere che un oggetto possa galleggiare o meno, questo dipende anche dalla sua forma.

Scuola dell'infanzia "Jean Piaget 1"di San Stino di Livenza