venerdì 8 marzo 2024


I bambini ascoltando la storia e la canzone di “A caccia dell’orso” si divertono a drammatizzare e cantare.


Ai bambini viene proposto un percorso sensoriale per rivivere i vari ambienti incontrati nella storia.
Reperendo i vari materiali naturali nel giardino della scuola.


Nello spazio palestra i bambini scoprono e rivivono nel percorso motorio l’esperienza vissuta in sezione attraverso l’ascolto della storia.



I bambini si divertono a realizzare ciascuno il proprio elaborato con varie tecniche grafico- pittoriche ripercorrendo tutte le varie sequenze del libro.






Scuola dell'infanzia "Piaget 2" di San Stino di Livenza

giovedì 7 marzo 2024

Il concetto di cerchio - Scuola dell'infanzia

Nell’ambito del percorso di acquisizione dei prerequisiti e delle buone pratiche in vista del passaggio alla scuola primaria, i bambini dell’ultimo anno sono stati guidati alla conoscenza del cerchio.

La parola ai protagonisti.

Beh, tutti sanno che cos’è un cerchio: la pizza, la ruota, il bottone.ma quanti veramente sanno da cosa si parte per realizzare un cerchio, che poi sarà una delle basi della lettoscrittura?

Come sempre, siamo partiti esplorando il nostro corpo e quello dei nostri compagni, dove abbiamo trovato un sacco di cerchi: i nei della pelle, le pupille, le narici… ma anche il nostro volto assomiglia ad un cerchio, lo aggiungiamo alla nostra lista.

Però ancora non ci siamo dati una risposta...ragioniamoci ancora un po'.

Per farlo abbiamo giocato con la palla: l’abbiamo lanciata, acchiappata, schiacciata, ma… perchè???

E così, per non farci stare troppo sulle spine, le maestre ci hanno consegnato una pallina di pongo rosa che abbiamo schiacciato come una pizza cercando di farla rotonda rotonda, poi con un altro pezzo di pongo di colore diverso abbiamo preparato un “bisciolino” che abbiamo appoggiato giusto giusto sul bordo della nostra pizza.

Non è stato mica facile, eh? O era troppo lungo o era troppo corto o troppo grosso o troppo sottile, abbiamo dovuto lavorarci un po' per arrivare alla misura giusta! Alla fine siamo riusciti tutti ad avere questa cosa strana, una pizza con la crosta di un altro colore…

Le nostre facce continuavano ad essere molto perplesse, fino al momento in cui le maestre ci hanno detto “bene, ora piano piano sollevate solo il bisciolino e diteci che cosa vedete”.

Voi non ci crederete, ma era proprio un cerchio!!!! E, ragionandoci ancora (ormai ci usciva il fumo dalle orecchie!), siamo arrivati a capire che per arrivare a fare un cerchio perfetto dobbiamo prendere la linea di cui avevamo parlato qualche settimana fa (non potete saperlo, ma è quella cosa dritta che ha un punto di partenza e uno di arrivo), farla partire da un punto e udite udite farla tornare allo stesso punto!!!! Scoperta incredibile, altro che l’acqua calda!

E così, nell’entusiasmo generale abbiamo capito il concetto di cerchio che poi abbiamo utilizzato per realizzare cerchi alla lavagna verticale con i gessetti e, solo successivamente, nel foglio a tavolo con lo strumento grafico perché tutto parte dal movimento e dal corpo, non siete d’accordo?

Questa volta lo smile ce lo siamo proprio meritati!

Sabrina Camatta - Scuola dell'infanzia "Albero Azzurro" di La Salute di Livenza

Esperimenti sull'Aria - Scuola primaria


1° Esperimento sull’Aria: l’aria nella siringa

Metodologia: didattica laboratoriale, metodo sperimentale, conversazione guidata, metodo STEAM

Materiale occorrente: 1 siringa vuota

L’insegnante invita gli alunni ad elaborare le loro ipotesi sulle caratteristiche e sulle proprietà dell’aria sulla base delle loro conoscenze pregresse.

1) L’aria c’è nella siringa vuota quando si tira su lo stantuffo, ma non si vede (l’aria è invisibile e occupa uno spazio).

2) L’aria si può restringere in uno spazio più piccolo quando si spinge giù lo stantuffo (l’aria è comprimibile).

3) L’aria esercita una lieve pressione sul dito che si percepisce come un lieve dolore (l’aria ha una sua forza, un peso).

Successivamente gli alunni osservano le varie fasi dell’esperimento e le descrivono sul quaderno illustrandole con alcuni disegni, supportati dall’insegnante.

Conclusioni: gli alunni deducono che, tirando su lo stantuffo della siringa vuota senza ago, l’aria entra nella siringa anche se non visibile, occupando lo spazio disponibile, infatti spingendo poi giù lo stantuffo e poggiando la punta della siringa su un dito, si sente una leggera pressione per cui l’aria ha un peso. Tutte le ipotesi vengono così verificate.

2° Esperimento sull’Aria: l’aria nel palloncino

 Metodologia: didattica laboratoriale, metodo sperimentale, conversazione guidata, metodo STEAM

Materiale occorrente: un palloncino, una bottiglia trasparente di plastica, un po’ d’acqua.

L’insegnante invita gli alunni ad elaborare le loro ipotesi sulle caratteristiche dell’aria sulla base delle loro conoscenze pregresse.

1) L’aria è invisibile e si trova nella bottiglia vuota.

2) L’aria si trova anche nel palloncino vuoto.

3) Il palloncino pieno d’acqua attaccato al collo della bottiglia e capovolto perderà l’acqua e l’aria, per cui risulterà sgonfio.

4) Il palloncino pieno d’acqua attaccato al collo della bottiglia e capovolto perderà solo l’acqua ma non l’aria per cui risulterà un po’gonfio.

Successivamente gli alunni osservano le varie fasi dell’esperimento e le descrivono sul quaderno illustrandole con alcuni disegni, supportati dall’insegnante.

Conclusioni: dopo aver osservato il palloncino pieno d’acqua attaccato sulla parte superiore della bottiglia, che si capovolge rilasciando l’acqua ma non l’aria, gli alunni hanno modo di osservare che il palloncino rimane su dritto con un po’ d’aria al suo interno, per cui vengono verificate le ipotesi 1, 2, 4, mentre viene,  falsificata la 3a ipotesi.

Angelique Cannavò - Scuola primaria "Don Michele Martina" di San Stino di Livenza

 








Katia Mengo - Scuola primaria "Silvio Pellico" di Corbolone

Viaggiando tra immagini e parole

Perché non provare a sfruttare l’opera d’arte per stimolare la fantasia dei bambini permettendo loro di costruire una storia a partire dagli elementi che la compongono? L’attività– che prevede alcune fasi ben distinte – mira a fornire una serie di stimoli per condurre il bambino all’esplorazione creativa dell’opera d’arte attraverso un percorso di lettura, creazione artistica e ludica, immaginazione e produzione scritta.

ATTIVITA’:

Presentazione di alcune opere astratte (Velocità astratta di G.Balla- Alchimia di Pollock – Macchie rosse di Kandinsky) attraverso il programma Canva e conversazione collettiva;

consegna ad ogni bambino di un foglio bianco nel quale realizzare la propria opera astratta con l’uso di colori a tempera e strumenti vari (forchette, cannucce, pennelli, cotton fioc, tessere telefoniche, tappi di sughero, carta stagnola appallottolata,…); 



richiesta di strappare una forma dalla propria opera astratta, osservarla e immaginare un personaggio o un oggetto, poi incollare l’elemento in un foglio bianco e definirlo con un pennarello nero;



osservazione dei personaggi e degli oggetti creati, poi con la tecnica dello storytelling, ideazione di un racconto collettivo utilizzando tutti gli elementi;


Trasformazione del racconto in formato digitale utilizzando il programma Stop Motion.

Caterina Camillo e Mirella Segato - Scuola primaria “Don Michele Martina” di San Stino di Livenza

Tinkering – Gli strumenti della meteorologia

In occasione della “ Settimana delle STEAM”, gli alunni della classe quarta del plesso S. Pellico di Corbolone hanno realizzato alcuni strumenti per le rilevazioni del tempo meteorologico (il pluviometro, il barometro e l’anemometro).

L’ attività laboratoriale, seguita all’apprendimento delle conoscenze relative al concetto di clima e agli elementi e fattori che lo determinano, persegue l’obiettivo di:

concretizzare le informazioni apprese;

sviluppare un’interazione con il mondo reale;

rafforzare le capacità di lavoro di gruppo;

applicare abilità matematiche e geometriche in contesti diversi.

Dopo la visione di alcuni tutorial, gli alunni, suddivisi in piccoli gruppi, hanno scelto lo strumento da realizzare e i materiali adatti. In un secondo momento si sono suddivisi i compiti e hanno iniziato a comporre il manufatto.

IL BAROMETRO




IL PLUVIOMETRO




L’ANEMOMETRO




Al termine delle attività manuali, gli alunni hanno verbalizzato le varie fasi del processo. Seguiranno le osservazioni e la registrazione dei dati in tabella.



Susi Mariella Zuin - Scuola primaria "Silvio Pellico" di Corbolone

Orientiamoci con Bee-Bot

Bee-Bot è un robot educativo a forma di ape che viene usato come strumento didattico per insegnare il coding, la lateralizzazione, l’orientamento spaziale e la programmazione di semplici codici.


Nello specifico, Bee Bot ha permesso agli alunni di avvicinarsi con il gioco al mondo della robotica. In particolare le finalità perseguite sono state: 

- l’orientamento spaziale e la lateralizzazione; 

- l’identificazione di punti di riferimento; 

- la misurazione di spazi e distanze con strumenti non convenzionali; 

- la capacità di fornire indicazioni spaziali. 

La progettazione didattica con il robot si è posta in continuità con il percorso avviato in classe prima relativo allo sviluppo di competenze inerenti i percorsi, i reticoli e il coding unplugged. 

I bambini hanno, innanzitutto, esplorato il robot Bee-Bot conoscendone i comandi, le potenzialità e le modalità di utilizzo; successivamente, divisi in gruppi, hanno costruito dei grandi reticoli a partire dalla misurazione di un singolo spostamento dell’ape. Solo in seguito gli alunni hanno messo in azione l’ape veicolandola da un punto ad un altro del reticolo, partecipando attivamente alla programmazione di Bee-Bot stabilendo i percorsi autonomamente e seguendo le indicazioni date dai compagni o dall’insegnante. È stato interessante collocare all’interno del reticolo dei simboli (fiori e foglie) che potessero essere considerati punti di riferimento da raggiungere o, talvolta, ostacoli da non toccare durante la programmazione dei percorsi.

La modalità laboratoriale e il lavoro di gruppo hanno permesso ai bambini di manipolare, sperimentare e apprendere nuove conoscenze e capacità in un’ottica di collaborazione, condivisione di obiettivi e promozione di abilità sociali.

Infine, il robot Bee-Bot è stato utilizzato anche in ambito matematico per misurare il perimetro dell’aula, la lunghezza della cattedra, dei banchi e di altri oggetti scolastici. Facendo corrispondere uno spostamento dell’ape ad un quadretto del quaderno è stato possibile rappresentare l’aula e gli oggetti di arredo considerati dall’alto. Questo ci ha permesso di riflettere e lavorare sui concetti di misurazione convenzionale e non convenzionale e sul concetto di riduzione in scala.

Giulia Mazzarotto e Giulia Piazza - Scuola primaria " Don Michele Martina" di San Stino di Livenza

A tutto STEM!

Dal 4 all’11 febbraio scorso è stata “festeggiata” in Italia la prima settimana nazionale delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM) istituita con legge 187/2023 e volta a sensibilizzare e stimolare l’interesse e la scelta dei ragazzi per queste discipline.

Essa ha, volutamente, coinciso con la giornata internazionale dedicata alle donne e alle ragazze nella scienza (11 febbraio), che è giunta alla sua 9° edizione.

Nato negli U.S.A. nel 2001, l’acronimo S.T.E.M. e il suo successivo sviluppo S.T.E.A.M. indicano un gruppo di discipline (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica e successivamente Arte) ritenute necessarie allo sviluppo delle conoscenze e competenze scientifico-tecnologiche (Linee Guida discipline STEM – DM 184/2023 MIM). In poco tempo l’acronimo ha smesso di indicare semplicemente le discipline coinvolte per spingersi a rappresentare una nuova metodologia trasmissiva, volta a formare cittadini sempre più istruiti per operare con sicurezza, consapevolezza e flessibilità nella società dell’informazione e del digitale.

Noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto, anche in ottemperanza alle linee guida per le discipline STEAM pubblicate il 15/9/2023, rendere partecipi i nostri alunni attuando diverse iniziative all’interno delle singole classi e “catapultando” i bambini nel mondo delle scienze con la visita al Children’s Museum di Verona.

Le classi prima, terza e quinta hanno proposto attività legate alle discipline STEAM, come il coding unplugged e la pixel art.

Dopo aver discusso dell’inquinamento cui il nostro pianeta è sottoposto, gli alunni di classe quarta hanno partecipato al laboratorio online di Giunti Scuola durante il quale sono state costruite le molecole di anidride carbonica (CO2) utilizzando materiali vari e applicando l’apprendimento esperienziale. 





La classe seconda ha lavorato con il coding, utilizzando i robottini presenti a scuola e sulle regole di gioco del Pokemon, con l’intervento di un baby esperto esterno che ha illustrato come muoversi in questo strano e fantastico mondo e quali competenze servono per poter affrontare in maniera ottimale una partita.







Infine, il 9 febbraio, tutto il plesso si è recato in visita al CHILDREN’S MUSEUM di Verona dove tutti gli alunni hanno potuto sperimentare direttamente alcune delle “meraviglie” della scienza e della tecnologia, stimolando la loro naturale curiosità verso ciò che è ignoto e prendendo coscienza delle trasformazioni in atto ogni giorno nella realtà che li circonda, trasformazioni “naturali” o artificiali, che gli scienziati, attraverso lunghe osservazioni e sperimentazioni hanno spiegato.

 Il museo è diviso in diverse zone, ognuna delle quali affronta un diverso argomento 

Acqua ▶ la zona delle vasche, con approfondimenti sul galleggiamento (principio di Archimede), leggi dei fluidi, tensione superficiale e vasi comunicanti. 






Luce ▶ la stanza al buio, con approfondimenti sullo spettro della luce (l’arcobaleno), fluorescenza e fosforescenza, leggi dell’ottica e attività sensoriali. 




Animal City ▶ una mostra temporanea per scoprire quanti animali ci circondano…alcuni sono amici dell’uomo e alcuni sono alieni! 



Meccanica ▶ lo spazio ingegneristico, con approfondimenti sul tema delle costruzioni, degli ingranaggi, del movimento e delle leggi del moto. 
Durante i laboratori gli alunni delle classi 2° e 3° hanno potuto sperimentare reazioni chimiche, soluzioni, trasformazioni e proprietà chimiche della materia nel laboratorio “L’alchimista”.





Mentre gli alunni di 1°, 4° e 5° si sono cimentati nella realizzazione di storie per immagini attraverso lo storytelling e hanno così messo in campo fantasia, immaginazione e creatività nel laboratorio “Bottega dell’artista”.




Scuola primaria "Edmondo De Amicis" di La Salute di Livenza