Dal 17 al 21 novembre nell’atrio della nostra scuola è rimasta esposto la mostra dal titolo “Lettere al cielo”, un’iniziativa promossa dal Monastero di Marango in collaborazione con l’Associazione culturale Andromeda di Padova: si tratta di una mostra itinerante, che sta girando l’Italia, nata per raccontare il dramma dei bambini di Gaza. Un’esposizione che rende visibili i loro volti, i loro nomi, le loro emozioni. Ogni pannello della mostra contiene per ogni bambino una letterina, tradotta in italiano e inglese, un disegno e una propria fotografia.
La mostra era aperta anche ai genitori, da lunedì 17 a giovedì 20 novembre dalle ore 14:00 alle 15:30.
Mercoledì 19 novembre, alle ore 14:30, le classi 4^ e 5^ hanno incontrato Cristina Santinon, monaca del Monastero di Marango, che ha illustrato agli alunni il lavoro di Maysa Youssef, l’artista di Gaza che si prende cura dei bambini sfollati con l’arte-terapia.
L’incontro si è aperto con la domanda “Perché secondo voi questa mostra si intitola Lettere al cielo”? I bambini hanno dato le loro risposte: “Perché è come se le lettere volassero in alto… Perché tutti possano leggerle e vedere i disegni… Perché i bambini mandano queste lettere a Dio, che faccia finire la guerra…”
Il passo successivo è stato la proiezione di cartine per visualizzare la posizione geografica dei territori in questione: gli alunni hanno potuto rendersi conto che la Striscia di Gaza è bagnata dal Mare Mediterraneo, proprio lo stesso mare che bagna l’Italia.
Cristina ha proiettato delle slide che illustrano l’attività dei bambini nel laboratorio di Maysa. Ha mostrato inoltre un video in cui Maysa stessa parla della difficile situazione che stanno vivendo e di come questi bambini e ragazzi riescono a ritrovarsi insieme per disegnare ed esprimersi, vivendo così momenti di serenità e di speranza.
Una curiosità: uno degli oggetti disegnati più frequentemente dai bambini di Gaza è l’anguria. Come mai? Alcuni alunni hanno saputo rispondere che i colori di quel frutto rappresentano la bandiera di Gaza: il verde e il bianco della buccia, il rosso della polpa, il nero dei semi. Altri avevano pensato che, a causa della scarsità di acqua, i bambini esprimessero il desiderio di mangiare un frutto buono e dolce ma allo stesso tempo molto dissetante.
Sempre attraverso un video abbiamo conosciuto Mohammed, psicologo, marito di Maysa: anche lui lavora con i bambini per aiutarli a sviluppare la resilienza.
Cristina ha raccontato poi la storia di Ramadan, un piccolo editore Gaza. Il suo laboratorio è stato bombardato. Ramadan è riuscito però a riaggiustare una vecchia stampante arrugginita trovata tra le macerie e con questa ha ricominciato a stampare favole da regalare ai bambini del campo profughi per far passare loro qualche momento di serenità.
Grazie anche all’interesse dell’associazione Assopace Palestina Venezia, è nata l'idea di stampare in Italia una di queste favole: “Andando al mercato”. La favola è stata tradotta dall'arabo in italiano e in inglese ed è stata stampata grazie alla generosità della casa editrice Kellermann, che ha messo a disposizione gratuitamente il suo lavoro. In questo modo è stato possibile raccogliere fondi da inviare a Ramadan per coprire le spese ormai insostenibili.
Grazie ai fondi ricevuti dall’Italia, Ramadan ha stampato e distribuito gratuitamente oltre 3.000 testi scolastici per varie scuole di Gaza.
Altra cosa bella: con l’aiuto di Assopace Palestina Venezia, il Monastero di Marango ha messo in contatto Ramadan con Maysa Yousef. Superando le difficoltà e i pericoli causati dalla guerra, Ramadan è riuscito a portarle del materiale di cartoleria per i bambini del suo laboratorio di arteterapia. Un gesto di grande solidarietà e coraggio!
Gli alunni hanno ascoltato Cristina con molta attenzione e hanno guardato le immagini con grande interesse, intervenendo con parecchie domande, riflessioni e considerazioni personali.
















