In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Disabilità, celebrata il 3 dicembre 2025, la classe IVA del plesso “S. Pellico” ha dedicato due ore speciali a un percorso di riflessione, attività e creatività per comprendere più da vicino il valore dell’inclusione. Attraverso esperienze significative i bambini hanno scoperto che essere cittadini responsabili significa anche saper riconoscere e rispettare le differenze, accogliendo ognuno con cuore aperto, onestà e correttezza.
Il percorso didattico mirava a raggiungere i seguenti obiettivi:
- Comprendere il significato di disabilità non come mancanza, ma come diversità che richiede risposte e accoglienza specifiche.
- Sviluppare l'empatia, mettendosi nei panni degli altri.
- Riconoscere l'importanza dell'inclusione e dell'accessibilità.
- Valorizzare i talenti e i "super poteri" di ogni persona.
Fase 1 – Circle Time: Parole che aprono strade
Abbiamo avviato la mattinata con un circle time di confronto. Abbiamo chiesto ai bambini cosa sapessero della Giornata e quale fosse il significato di parole importanti come "diritto" e "disabilità". Dopo aver ascoltato attentamente le loro idee, abbiamo chiarito che tutti abbiamo dei diritti fondamentali (come andare a scuola, giocare, essere curati).
Abbiamo poi spiegato che la disabilità è semplicemente una caratteristica e che le difficoltà spesso non sono dovute solo alla persona stessa, ma a come è strutturato il mondo intorno a lei. Ad esempio, una persona in sedia a rotelle non ha difficoltà se ci sono delle rampe. Abbiamo successivamente sottolineato che siamo tutti diversi e che questa diversità è la nostra vera ricchezza: la diversità è, di fatto, la norma, e la disabilità è semplicemente un altro modo di essere diversi.
Abbiamo poi introdotto il concetto di "accessibilità" (rampe, braille, sottotitoli) definendole le "chiavi magiche" che permettono a tutti di partecipare alla vita sociale.
L'attenzione si è poi spostata sui Talenti con domande stimolo: "C'è qualcosa che a te sembra difficile, ma che un tuo compagno fa benissimo? E viceversa, c'è qualcosa in cui sei un vero campione, ma che per altri è una fatica?". Questa riflessione guidata ha portato i bambini alla consapevolezza che tutti abbiamo dei punti di forza e delle aree di debolezza, e che in fondo, ogni nostra debolezza può essere vista come una "disabilità", in quel preciso contesto.
Fase 2: Il Super Potere Nascosto
Per introdurre la parte più creativa, abbiamo visto insieme il cortometraggio animato spagnolo, "Cuerdas" (Cordas), vincitore di numerosi premi e molto toccante. Il video racconta la storia di María e della sua profonda connessione con Nico, un nuovo compagno di classe con disabilità motoria. L'attenzione e gli sforzi di María per includerlo sono stati una potente metafora di inclusione e accessibilità emotiva.
Dopo la visione, abbiamo stimolato la discussione con domande chiave:
- "Qual è il Super Potere di María? (L'empatia, la pazienza, la fantasia, la voglia di includere)"
- "Come le corde e il gioco hanno creato un ponte tra i due bambini?"
Questo ci ha condotto al Gioco dei "Super Poteri Nascosti". Abbiamo spiegato che ognuno di noi possiede un "Super Potere" unico e speciale. Per alcuni è la gentilezza, per altri l'essere bravi a disegnare, per altri ancora la capacità di ascoltare, o di far sorridere.
Nell’Esercizio Pratico, i bambini sono stati invitati a disegnare al centro di un foglio un simbolo o un'immagine che rappresentasse il loro super potere (es. "Aiuto gli amici che sono tristi"). Successivamente, hanno pensato a come questo potere potesse aiutare un qualsiasi compagno in difficoltà.
Fase 3: Costruiamo Insieme il "Muro dell'Inclusione"
A turno, i bambini hanno condiviso i loro disegni e i loro Super Poteri, appendendoli al grande cartellone in classe intitolato "Una Classe di Super Poteri". Questo è stato il momento ideale per introdurre i concetti di barriera (sia fisica che culturale/mentale, come il pregiudizio) e di facilitatore, riflettendo su come i nostri "super poteri" possano essere facilitatori per i nostri amici in difficoltà.
Fase 4: Mettersi nei Panni degli Altri
L’attività si è conclusa con un gioco attivo di empatia. Due alunni, a turno, hanno affrontato due sfide: uno doveva disegnare bendato (simulando una disabilità visiva), l'altro doveva disegnare usando la mano non dominante.
Al termine dei disegni, le domande rivolte ai protagonisti sono state: “Come ti sei sentito mentre disegnavi? Cosa ti mancava? Cosa avresti desiderato?”. Le loro risposte, piene di sincerità e frustrazione, hanno permesso a tutta la classe di comprendere, anche se solo per un istante, cosa significhi affrontare una difficoltà.
Dalla successiva riflessione di gruppo, i bambini hanno spontaneamente creato un elenco di Regole del "Bravo Compagno", che non sono altro che linee guida pratiche per l'inclusione e l'accoglienza quotidiana. È stata una conclusione potente e spontanea di un percorso che ha celebrato la ricchezza che nasce dall'accettazione e valorizzazione di ogni singola diversità.
In conclusione, questa attività non è stata solo un modo per conoscere i diritti della disabilità, ma un vero percorso di crescita personale e collettiva. Attraverso ascolto, empatia e creatività, i bambini imparano ogni giorno a diventare cittadini responsabili, onesti e corretti, capaci di costruire un mondo più giusto e accogliente per tutti.
Barbara Carnielli - Scuola primaria "Silvio Pellico" di Corbolone
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