domenica 7 dicembre 2025

Costruiamo i solidi


Dopo aver conosciuto i solidi attraverso l’osservazione e la manipolazione di oggetti di uso quotidiano portati dall’insegnante, gli alunni, organizzati in coppie, costruiscono le principali figure geometriche utilizzando plastilina e stecchini. 


L’attività consente di individuare concretamente le parti che compongono i solidi: vertici, spigoli e facce. 


Successivamente, quanto osservato viene registrato sul quaderno, con particolare attenzione al numero di vertici, spigoli e facce delle figure realizzate.


 Stefania Boatto - Scuola primaria "Edmondo De Amicis" di La Salute di Livenza

venerdì 5 dicembre 2025

MAGICO AUTUNNO

Bentrovati!

Tra sciarpe, berretti e guanti abbiamo capito che l’autunno sta lasciando spazio all’inverno e al nostro amatissimo Natale!

Ma prima di entrare nell’atmosfera piena di luci e brillantini, vorremmo fare un piccolo excursus di quanto vissuto durante l’autunno, una stagione che Van Gogh amava moltissimo “finchè ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo”, così diceva il grande artista a noi siamo perfettamente d’accordo con lui!

Quest’anno il filo conduttore è l’arte, il “vivere a colori” come modo per esprimere la nostra gioia nello stare assieme e nel condividere momenti magici. Ci aiuta in questa avventura una persona speciale che, in realtà, noi non conosciamo, ma sappiamo essere un amico di Albero Azzurro, quindi possiamo di certo fidarci.

Ogni tanto ci porta delle sorprese e noi lo capiamo perché lascia delle impronte colorate (per la gioia delle nostre care ausiliarie) e dei regali che ogni volta ci fanno emozionare.

Il primo è stato una scatola piena di foglie e con due buchi in un lato…le maestre hanno esordito dicendo “ci sono bambini coraggiosi in questa scuola?”….beh, ovvio, c’era solo l’imbarazzo della scelta; così tre volontari si sono presentati al cospetto della scatola e hanno messo le loro mani all’interno alla ricerca di tesori mai visti.                                                     



Mele, uva bianca e nera, melagrana, caco, pera e castagna, i frutti dell’autunno erano tutti dentro quella meravigliosa scatola!



Hanno trovato tutti posto all’interno di un cestino che ci siamo passati di classe in classe per osservare con i nostri occhi queste meraviglie e provare a riprodurle….                                                     

Con risultati ovviamente strepitosi…

Che poi, a dirla tutta, è venuto fuori anche che un certo Caravaggio aveva provato a fare un dipinto tipo i nostri….boh, la chiamano “canestra di frutta”….io direi che certe notizie non andrebbero neanche date!

Pensate sia finito tutto cosi???

Eh no, cari miei! Dopo un po' di tempo le impronte sono ricomparse (con buona pace delle nostre collaboratrici) e stavolta ci hanno condotti in biblioteca dove abbiamo trovato zucche a volontà! E con loro un bellissimo albo illustrato che narrava la vita di un’artista che fin da piccolina amava dipingere e soprattutto realizzare pois (per chi non lo sapesse sono dei pallini n.d.a.).

Ne siamo rimasti affascinati, in particolare perché questa artista ci ha lasciato un messaggio bellissimo, ovvero di seguire sempre i nostri sogni anche se ci sembrano difficili da raggiungere!

In quel momento, però, il nostro sogno era quello di decorare quelle zucche per farle diventare come quelle di Yayoi Kusama, questo era il nome dell’artista.

Valutate un po' voi….     



Le zucche della nostra amica Yayoi ci sono piaciute talmente tanto che in suo onore abbiamo prodotto una gigantografia che ha lasciato tutti a bocca aperta!


Siamo sicuri che le nostre attività vi sono piaciute molto, non ci resta che salutarvi, augurarvi un Felice Natale e darvi appuntamento al prossimo anno!!!!


I bambini e le bambine della scuola dell’infanzia “Albero Azzurro” di La Salute di Livenza

Una Classe di Super Poteri: Celebriamo l'Inclusione e la Diversità!

In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Disabilità, celebrata il 3 dicembre 2025, la classe IVA del plesso “S. Pellico” ha dedicato due ore speciali a un percorso di riflessione, attività e creatività per comprendere più da vicino il valore dell’inclusione. Attraverso esperienze significative i bambini hanno scoperto che essere cittadini responsabili significa anche saper riconoscere e rispettare le differenze, accogliendo ognuno con cuore aperto, onestà e correttezza.

Il percorso didattico mirava a raggiungere i seguenti obiettivi:

  • Comprendere il significato di disabilità non come mancanza, ma come diversità che richiede risposte e accoglienza specifiche.
  • Sviluppare l'empatia, mettendosi nei panni degli altri.
  • Riconoscere l'importanza dell'inclusione e dell'accessibilità.
  • Valorizzare i talenti e i "super poteri" di ogni persona.

Fase 1 – Circle Time: Parole che aprono strade

Abbiamo avviato la mattinata con un circle time di confronto. Abbiamo chiesto ai bambini cosa sapessero della Giornata e quale fosse il significato di parole importanti come "diritto" e "disabilità". Dopo aver ascoltato attentamente le loro idee, abbiamo chiarito che tutti abbiamo dei diritti fondamentali (come andare a scuola, giocare, essere curati).

Abbiamo poi spiegato che la disabilità è semplicemente una caratteristica e che le difficoltà spesso non sono dovute solo alla persona stessa, ma a come è strutturato il mondo intorno a lei. Ad esempio, una persona in sedia a rotelle non ha difficoltà se ci sono delle rampe. Abbiamo successivamente sottolineato che siamo tutti diversi e che questa diversità è la nostra vera ricchezza: la diversità è, di fatto, la norma, e la disabilità è semplicemente un altro modo di essere diversi. 

Abbiamo poi introdotto il concetto di "accessibilità" (rampe, braille, sottotitoli) definendole le "chiavi magiche" che permettono a tutti di partecipare alla vita sociale.

L'attenzione si è poi spostata sui Talenti con domande stimolo: "C'è qualcosa che a te sembra difficile, ma che un tuo compagno fa benissimo? E viceversa, c'è qualcosa in cui sei un vero campione, ma che per altri è una fatica?". Questa riflessione guidata ha portato i bambini alla consapevolezza che tutti abbiamo dei punti di forza e delle aree di debolezza, e che in fondo, ogni nostra debolezza può essere vista come una "disabilità", in quel preciso contesto.

Fase 2: Il Super Potere Nascosto

Per introdurre la parte più creativa, abbiamo visto insieme il cortometraggio animato spagnolo, "Cuerdas" (Cordas), vincitore di numerosi premi e molto toccante. Il video racconta la storia di María e della sua profonda connessione con Nico, un nuovo compagno di classe con disabilità motoria. L'attenzione e gli sforzi di María per includerlo sono stati una potente metafora di inclusione e accessibilità emotiva.

Dopo la visione, abbiamo stimolato la discussione con domande chiave:

  • "Qual è il Super Potere di María? (L'empatia, la pazienza, la fantasia, la voglia di includere)"
  • "Come le corde e il gioco hanno creato un ponte tra i due bambini?"

Questo ci ha condotto al Gioco dei "Super Poteri Nascosti". Abbiamo spiegato che ognuno di noi possiede un "Super Potere" unico e speciale. Per alcuni è la gentilezza, per altri l'essere bravi a disegnare, per altri ancora la capacità di ascoltare, o di far sorridere.

Nell’Esercizio Pratico, i bambini sono stati invitati a disegnare al centro di un foglio un simbolo o un'immagine che rappresentasse il loro super potere (es. "Aiuto gli amici che sono tristi"). Successivamente, hanno pensato a come questo potere potesse aiutare un qualsiasi compagno in difficoltà.

Fase 3: Costruiamo Insieme il "Muro dell'Inclusione"

A turno, i bambini hanno condiviso i loro disegni e i loro Super Poteri, appendendoli al grande cartellone in classe intitolato "Una Classe di Super Poteri". Questo è stato il momento ideale per introdurre i concetti di barriera (sia fisica che culturale/mentale, come il pregiudizio) e di facilitatore, riflettendo su come i nostri "super poteri" possano essere facilitatori per i nostri amici in difficoltà.

Fase 4: Mettersi nei Panni degli Altri

L’attività si è conclusa con un gioco attivo di empatia. Due alunni, a turno, hanno affrontato due sfide: uno doveva disegnare bendato (simulando una disabilità visiva), l'altro doveva disegnare usando la mano non dominante.


Al termine dei disegni, le domande rivolte ai protagonisti sono state: “Come ti sei sentito mentre disegnavi? Cosa ti mancava? Cosa avresti desiderato?”. Le loro risposte, piene di sincerità e frustrazione, hanno permesso a tutta la classe di comprendere, anche se solo per un istante, cosa significhi affrontare una difficoltà.

Dalla successiva riflessione di gruppo, i bambini hanno spontaneamente creato un elenco di Regole del "Bravo Compagno", che non sono altro che linee guida pratiche per l'inclusione e l'accoglienza quotidiana. È stata una conclusione potente e spontanea di un percorso che ha celebrato la ricchezza che nasce dall'accettazione e valorizzazione di ogni singola diversità.

In conclusione, questa attività non è stata solo un modo per conoscere i diritti della disabilità, ma un vero percorso di crescita personale e collettiva. Attraverso ascolto, empatia e creatività, i bambini imparano ogni giorno a diventare cittadini responsabili, onesti e corretti, capaci di costruire un mondo più giusto e accogliente per tutti.

Barbara Carnielli - Scuola primaria "Silvio Pellico" di Corbolone

"Apprendisti ciceroni FAI” alla Chiesa parrocchiale di Santo Stefano

Brochure distribuita durante la giornata “Apprendisti Ciceroni FAI”

Il 29 Novembre scorso è stata una giornata speciale per le classi B, D ed E del plesso “G. Toniolo”, le quali hanno avuto l’opportunità di cimentarsi nell’attività “Apprendisti ciceroni”, promossa dal FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). 

Grazie a questa occasione, gli alunni hanno dapprima approfondito la storia e il significato delle opere d’arte della Chiesa parrocchiale di San Stino di Livenza e poi vestito i panni di guide turistiche per illustrare i beni in essa conservati e la storia del campanile. 

L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai numerosi visitatori, che hanno ammesso di aver scoperto aspetti poco conosciuti della storia locale legati alla Parrocchiale di San Stino di Livenza e alle sue opere. 

L’esperienza ha avuto un carattere inclusivo e ha visto anche la realizzazione e l’utilizzo di un cartellone sul campanile di San Stino da parte di un’alunna che ha utilizzato la comunicazione aumentativa e alternativa (CAA) per illustrare le caratteristiche della torre campanaria.

Cartellone su campanile realizzato con la CAA

Alle persone che hanno ascoltato gli apprendisti ciceroni della “Toniolo” è stata donata una brochure realizzata da alcuni alunni di 3^ES. Il pieghevole rientra tra le attività previste dal progetto Orientamento e potrebbe essere scelta dai ragazzi come prova “capolavoro”, da inserire nel proprio E-portfolio della piattaforma del MIM, in qualità di prodotto significativo e caratterizzante dell’anno scolastico in corso. 

Per la scelta della brochure da distribuire durante la giornata promossa dal FAI, è stata organizzata una gara interna alla classe: i ragazzi sono stati divisi in gruppi di due-tre alunni e hanno lavorato con i computer del laboratorio d’Informatica mediante la piattaforma Canva; tra i prodotti effettuati da ciascun gruppo è stata organizzata una votazione e scelto quello ritenuto esteticamente più bello e più funzionale allo scopo. Per le immagini e i contenuti da inserire nel pieghevole, gli alunni si sono avvalsi del materiale elaborato e condiviso dal prof. Andrea Maurutto, delegato FAI della sede di Portogruaro, in collaborazione con la prof.ssa Elisabetta Dall’Oro, delegata FAI Scuola della stessa Delegazione, che insieme si sono fatti promotori dell’iniziativa.

La competizione durante la prova di competenza ha stimolato i ragazzi nella realizzazione della brochure e la votazione che è seguita ha fatto sì che si misurassero con una, seppur piccola, votazione democratica, che li ha resi tutti partecipi nella scelta del prodotto definitivo da regalare durante la giornata FAI. 

“La Vergine dell’Apocalisse” di Giuseppe Calore (1804)

Presbiterio e Altare Maggiore

Mattia Ceolin, Elisabetta Dall’Oro, Patrizia Senno, Andrea Maurutto, Eleonora Salvador, Angela Saulle e Fabiana Veronese  - Scuola Secondaria di I grado "Giuseppe Toniolo" di San Stino di Livenza

giovedì 4 dicembre 2025

Laboratorio di Cucito in classe 2ª – Un Alberello di Natale fatto con il cuore

Introduzione

All’interno del percorso laboratoriale dedicato alla creatività e alla manualità, gli alunni della classe seconda A della scuola primaria “Don Michele Martina” hanno realizzato un dolce alberello di Natale imbottito, cucito interamente da loro.

Un’esperienza semplice, lenta e preziosa, che ha permesso ai bambini di sperimentare il piacere del fare con le proprie mani, imparando a prendersi cura delle piccole cose e a vivere il momento presente — un insegnamento raro in un mondo che spesso corre senza fermarsi.

Perché il cucito nella scuola primaria?

Il cucito è un’attività che educa alla concentrazione, alla precisione e alla calma interiore.

Richiede attenzione, gesti misurati e un ritmo che invita a rallentare.

I bambini imparano ad ascoltare il materiale, a capire come far scorrere il filo, a osservare ciò che stanno creando.

Si sviluppa così la coordinazione, ma anche la capacità di aspettare, provare, correggere e riprovare.

Il laboratorio diventa un piccolo spazio protetto dove si cresce in autonomia, si sperimenta e ci si sostiene a vicenda. Spesso i bambini, spontaneamente, si aiutano: chi ha capito un passaggio lo mostra al compagno, qualcuno tiene ferma la stoffa, qualcun altro incoraggia chi ha più difficoltà. Nasce così un clima di collaborazione naturale e autentica.

Il progetto: un Alberello di Natale unico per ogni bambino

Per avvicinarsi alle festività, i bambini hanno lavorato alla creazione di un alberello imbottito in feltro.

Ogni passaggio — dalla cucitura all’imbottitura, fino alla decorazione — è diventato occasione per scoprire il valore del tempo lento e della cura.

Fasi del lavoro

1. Preparazione del materiale

Gli alunni hanno scelto i materiali necessari: feltro, filo, ago in plastica, ovatta e piccoli elementi decorativi.

2. Cucitura della sagoma

Seguendo i fori predisposti, i bambini hanno imparato la loro prima “filza”, scoprendo che ogni punto richiede concentrazione e delicatezza.

3. Imbottitura

Prima di chiudere la sagoma, è stata inserita l’imbottitura: un gesto semplice ma significativo, perché l’albero “prende vita” tra le mani di chi lo crea.

4. Decorazione finale

Bottoni e cerchi in feltro hanno personalizzato ogni alberello, rendendolo unico come chi lo ha realizzato.

Cosa abbiamo osservato

Durante il laboratorio sono emerse competenze preziose:

  • maggiore attenzione e precisione;
  • capacità di attendere e rispettare i tempi del lavoro;
  • collaborazione autentica tra i bambini;
  • orgoglio e gioia nel vedere crescere il proprio manufatto;
  • rispetto per i materiali e per il processo creativo.

Ma soprattutto, abbiamo visto i bambini rallentare: concentrarsi sul filo che passa, sulle mani che muovono la stoffa, sull’oggetto che piano piano prende forma.

In un mondo che li spinge continuamente in avanti, questo laboratorio ha insegnato il valore del qui e ora, della lentezza, della cura delle piccole cose.

Conclusione

L’alberello cucito dai bambini non è solo un “lavoretto” natalizio: è il frutto di un percorso fatto di calma, attenzione e responsabilità.

È un invito a fermarsi, a respirare, a godere del gesto semplice del creare insieme.

Attività come questa confermano il valore della didattica laboratoriale: un modo di imparare che mette al centro il bambino e lo accompagna nella crescita personale, relazionale e creativa.

Monica Boso e  Nicola Franco - Scuola primaria "Don Michele Martina" di San Stino di Livenza

mercoledì 3 dicembre 2025

QUANDO LA MATEMATICA PUO’ ESSERE DIVERTENTE - classe I della scuola primaria

Primi giorni di scuola, la maestra domanda: “Ma a voi piace la matematica?”… 

qualche visetto sorridente, alcuni perplessi… qualcuno addirittura spaventato!

Mamma mia! E adesso come facciamo? Beh… basta giocare con la matematica!

Abbiamo iniziato il nostro percorso utilizzando il dado magico e il gioco dell’Acchiappapietre. 

Ogni bambino aveva a disposizione 3 pietre colorate e doveva lanciare il dado a turno, a seconda della parola doveva poi dare/ricevere una pietra dai compagni posti a destra o sinistra e prendere/mettere una pietra dentro il cestino.

Il gioco ha dato la possibilità di verificare sia la conoscenza di destra/sinistra che la capacità di calcolo mentale, dato che tra di loro si chiedevano… ”ma tu adesso quante pietre hai?”

Siamo poi passati al quaderno e abbiamo visto che i numeri possono essere costruiti e rappresentati in modi differenti: con il pongo, con i ten frames, con i mathlink cubes, con i popsicle sticks, con i dadi, con i tappi, con le dita, sull’abaco, sulla linea dei numeri, e con il cartoncino come le immagini del libro “Numeri nascosti” che ci stanno accompagnando in questo nostro viaggio.



Abbiamo anche scoperto che la geometria può essere gentile: attraverso il tangram abbiamo costruito il “cuore della gentilezza”, confrontando nel frattempo le figure geometriche e differenziandole per caratteristiche principali (grandezza e numero dei lati).


Abbiamo gareggiato a squadre durante la sfida di Halloween, durante la quale ci siamo guadagnati i nostri magici stickers (e un piccolo mostro spaventosissimo!) e tra poco affronteremo le sfide che i nostri amici elfi, Max e Speedy, ci lanceranno per guadagnarci la sorpresa di Natale!




Caterina Romeo  - Scuola primaria "Edmondo De Amicis" di La Salute di Livenza

martedì 2 dicembre 2025

"Lettere al cielo" da Gaza alla "Vittorino da Feltre"

Dal 17 al 21 novembre nell’atrio della nostra scuola è rimasta esposto la mostra dal titolo “Lettere al cielo”, un’iniziativa promossa dal Monastero di Marango in collaborazione con l’Associazione culturale Andromeda di Padova: si tratta di una mostra itinerante, che sta girando l’Italia, nata per raccontare il dramma dei bambini di Gaza. Un’esposizione che rende visibili i loro volti, i loro nomi, le loro emozioni. Ogni pannello della mostra contiene per ogni bambino una letterina, tradotta in italiano e inglese, un disegno e una propria fotografia. 



La mostra era aperta anche ai genitori, da lunedì 17 a giovedì 20 novembre dalle ore 14:00 alle 15:30.


Mercoledì 19 novembre, alle ore 14:30, le classi 4^ e 5^ hanno incontrato Cristina Santinon, monaca del Monastero di Marango, che ha illustrato agli alunni il lavoro di Maysa Youssef, l’artista di Gaza che si prende cura dei bambini sfollati con l’arte-terapia.  

L’incontro si è aperto con la domanda “Perché secondo voi questa mostra si intitola Lettere al cielo”? I bambini hanno dato le loro risposte: “Perché è come se le lettere volassero in alto… Perché tutti possano leggerle e vedere i disegni… Perché i bambini mandano queste lettere a Dio, che faccia finire la guerra…” 


Il passo successivo è stato la proiezione di cartine per visualizzare la posizione  geografica dei territori in questione: gli alunni hanno potuto rendersi conto che la Striscia di Gaza è bagnata dal Mare Mediterraneo, proprio lo stesso mare che bagna l’Italia. 


Cristina ha proiettato delle slide che illustrano l’attività dei bambini nel laboratorio di Maysa. Ha mostrato inoltre un video in cui Maysa stessa parla della difficile situazione che stanno vivendo e di come questi bambini e ragazzi riescono a ritrovarsi insieme per disegnare ed esprimersi, vivendo così momenti di serenità e di speranza. 



Una curiosità: uno degli oggetti disegnati più frequentemente dai bambini di Gaza è l’anguria. Come mai? Alcuni alunni hanno saputo rispondere che i colori di quel frutto rappresentano la bandiera di Gaza: il verde e il bianco della buccia, il rosso della polpa, il nero dei semi. Altri avevano pensato che, a causa della scarsità di acqua, i bambini esprimessero il desiderio di mangiare un frutto buono e dolce ma allo stesso tempo molto dissetante.



Sempre attraverso un video abbiamo conosciuto Mohammed, psicologo, marito di Maysa: anche lui lavora con i bambini per aiutarli a sviluppare la resilienza.



Cristina ha raccontato poi la storia di Ramadan, un piccolo editore Gaza. Il suo laboratorio è stato bombardato. Ramadan è riuscito però a riaggiustare una vecchia stampante arrugginita trovata tra le macerie e con questa ha ricominciato a stampare favole da regalare ai bambini del campo profughi per far passare loro qualche momento di serenità.

Grazie anche all’interesse dell’associazione  Assopace Palestina Venezia, è nata l'idea di stampare in Italia una di queste favole: “Andando al mercato”. La favola è stata tradotta dall'arabo in italiano e in inglese ed è stata stampata grazie alla generosità della casa editrice Kellermann, che ha messo a disposizione gratuitamente il suo lavoro. In questo modo è stato possibile raccogliere fondi da inviare a Ramadan per coprire le spese ormai insostenibili.

Grazie ai fondi ricevuti dall’Italia, Ramadan ha stampato e distribuito gratuitamente oltre 3.000 testi scolastici per varie scuole di Gaza. 

Altra cosa bella: con l’aiuto di Assopace Palestina Venezia, il Monastero di Marango ha messo in contatto Ramadan con Maysa Yousef. Superando le difficoltà e i pericoli causati dalla guerra, Ramadan è riuscito a portarle del materiale di cartoleria per i bambini del suo laboratorio di arteterapia. Un gesto di grande solidarietà e coraggio!

Gli alunni hanno ascoltato Cristina con molta attenzione e hanno guardato le immagini con grande interesse, intervenendo con parecchie domande, riflessioni e considerazioni personali.

Silvia Bortolussi - Scuola primaria "Vittorino da Feltre" di Biverone